Vallone dei Ginepri

Vallone dei Ginepri e periplo del Corno Piccolo
Altra gita classica che ben si può abbinare alla salita al Corno Grande per il Ghiacciaio del Calderone . Lo scenario severo e maestoso in cui il percorso si svolge ne fanno un itinerario di grande soddisfazione estetica e sciistica. Richiede ottime condizioni di assestamento del manto nevoso. Bellissimi scorci sulle quinte rocciose delle Fiamme di Pietra e delle Spalle del Corno Piccolo.
Località di partenza: Prati di Tivo m.1465
Dislivello: in salita dalla Madonnina m.600,dai Prati m.1200, in discesa m.1200
Tempo di salita: ore 2.00, complessivo ore 4.00 (dalla Madonnina)
Difficoltà: BSA
Esposizione: salita nord/est, discesa ovest
Cartografia: Gran Sasso, CAI Aquila
ACCESSO
Dalla SS.80 Teramo-L'Aquila dal bivio di Ponte Arno si sale lungo la provinciale a Pietracamela ed ai Prati di Tivo.
SALITA
Dai Prati di Tivo si prende la seggiovia per la Madonnina m.2028. In alternativa al mezzo meccanico potete percorrere la strada che dal piazzale sale al campeggio e prosegue alla sella di Cima Alta, chiamata anche del Laghetto o "Balcone" e senza nome sulla carta. Si sale lungo il largo crinale dell'Arapietra, si supera il vecchio Albergo Diruto m.1896 e si arriva alla Madonnina (ore 1.30). Dalla seggiovia si sale la cresta verso le balze rocciose del Corno Piccolo, che si aggirano alla base sulla sinistra percorrendo il delicato Passo delle Scalette, da affrontare generalmente senza sci e con attenzione. Superato il Passo si è nel Vallone delle Cornacchie, chiuso ai lati dalle incombenti pareti dei Due Corni e sospeso a valle sulle dolci colline dell'Abruzzo teramano. Si batte traccia sul lato destro del Vallone, a prudente distanza dalla parete est del Corno Piccolo che, esposta al primo sole del mattino, scarica spesso neve e pietre. Si passa davanti alla Grotta delle Cornacchie e poco dopo un acuminato obelisco accostato alla parete si attraversa il pendio verso sinistra, con una lunga diagonale in direzione del rifugio Franchetti, edificato su uno sperone roccioso al centro del Vallone. Attraverso una zona caratterizzata dai grossi massi residuo di antiche frane e dopo alcune svolte si arriva al rifugio m.2433 (ore 1.30 dalla Madonnina).
DISCESA
Dal Franchetti ci si dirige a mezza costa con leggera salita alla Sella dei Due Corni m.2547. Dalla Sella si scendono i ripidi pendii del sottostante Vallone dei Ginepri, spesso gelati il mattino, che vertiginosamente calano in Val Maone. Alcuni consigliano di scendere sul lato sinistro del Vallone; altri preferiscono tenersi al centro dello stesso. Per evitare alcune strozzature e piccoli salti che la chiudono in basso è preferibile scendere il primo tratto al centro della valle per spostarsi quindi a destra con brevi diagonali. Arrivando così ad imboccare uno dei canalini, poco visibili dall'alto, che portano sul fondo della Val Maone, in un'ampia radura sotto i Pilastri dell'Intermesoli, a quota m.1600 circa. Arrivati in Val Maone una veloce e facile scivolata porta alle sorgenti di Rio Arno A quota m.1450 circa, dove ha inizio il bosco ed una strada sterrata che risale in 30 minuti ai Prati di Tivo. In caso di pericolo di valanghe è questo il punto più esposto. Per curiosità aspettatevi l'incontro con i gracchi (alpini e corallini per precisione), i veri signori del Vallone delle Cornacchie, non temete invece i rari più che scarsi arbusti del Vallone dei Ginepri: la discesa non ne è certo ostacolata!
(dalla guida scialpinistica "La Montagna Incantata" di L. Mazzoleni, Porzi Editoriali)